I PAVIMENTI AUTOBLOCCANTI SENINI E IL LEED®
La certificazione LEED® riguarda l’edificio, non i singoli materiali o prodotti utilizzati per costruirlo. In quest’ottica i pavimenti autobloccanti, utilizzati con criteri di sostenibilità, contribuiscono efficacemente alla conformità dell’edificio ai requisiti LEED®.
Ma alcune tipologie di masselli possono fare molto di più:
I PAVIMENTI FOTOCATALITICI ECOTOP® conferiscono un punteggio aggiuntivo all’edificio perché hanno prestazioni innovative, non contemplate dallo schema LEED®, che permettono maggiori benefici ambientali, ripetibili su altri progetti.
I PAVIMENTI AD ALTO CONTENUTO DI RICICLATO permettono di superare i requisiti fissati dal LEED® (ad es. le soglie del 10% o del 20% per l’uso di materiale riciclato sull’intero edificio) e quindi consentono indirettamente all’edificio di acquisire punti nell’area “innovazione nella progettazione”.
In definitiva i pavimenti autobloccanti sono un’ottima scelta perchè rispondono pienamente ai criteri per un’edilizia eco-sostenibile e contribuiscono fortemente al punteggio finale dell’edificio in ottica LEED®.
Come risulta dalla tabella seguente, il corretto uso dei pavimenti autobloccanti permette di ottenere fino a 22 punti su un massimo di 110 per l’intero edificio, il che significa che:
COME OTTENERE CREDITI LEED® CON I PAVIMENTI DRENANTI
CREDITO SS 6.1 (Aumentare la quantità di acqua piovana che filtra nel sottosuolo)
I pavimenti a GIUNTI ALLARGATI hanno, rispetto ai GRIGLIATI riempiti con terriccio e manto erboso, il vantaggio di poter accumulare negli strati di posa una grande quantità di acqua, anche in caso di piogge molto intense e di rilasciarla lentamente nel tempo nel terreno sottostante.
CREDITO SS 6.2 (Migliorare la qualità delle acque piovane di deflusso superficiale)
Le superfici impermeabili (o quasi) generano, in caso di pioggia, elevati quantitativi di acqua di ruscellamento superficiale (“runoff”) che trasporta sedimenti solidi (SST, “solidi sospesi totali”).
I pavimenti a GIUNTI ALLARGATI riducono il “runoff” perchè consentono all’acqua piovana di infiltrarsi nel sottosuolo, e di conseguenza riducono anche i SST, come minimo dell’80% (vedi le ricerche di Van Seters del 2007 e di Clausen del 2007) rispetto alle superfici impermeabili.
CREDITO GA 1 (Ridurre l’acqua, di sottosuolo o di superficie, per irrigare)
I pavimenti drenanti possono essere utilizzati per raccogliere, filtrare e convogliare le acque drenate in serbatoi dai quali possono essere prelevate per l’irrigazione. Solitamente si utilizza una membrana impermeabile posata al disotto dello strato di base, in leggera pendenza in modo da favorire lo scorrimento dell’acqua verso tubi e serbatoi di raccolta. Da qui, successivamente, l’acqua può essere prelevata con una pompa e utilizzata per l’irrigazione.